Bologna (22 novembre), Parma (23 novembre), Ferrara (24 novembre) - Tre giorni di incontri, dibattiti, rappresentazioni teatrali, mostre e visite guidate per dire no alla violenza sulle donne
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Ufficio stampa SBAER
28 ottobre 2013
In memoria di Giuliana Riccioni, scomparsa a Bologna il 9 novembre 2008

Donne nell’antichità. Le radici della civiltà del rispetto

CON L'ADESIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Iniziativa della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna in occasione del 25 novembre, “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”
Perché il rispetto è un cammino lungo e difficile; e se il traguardo è ancora lontano, le sue radici sono antiche

Musa, particolare. Cratere a volute V sec.a.C. (Ferrara, Museo Archeologico Nazionale)Per il secondo anno consecutivo la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna propone, in occasione della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, tre giorni di tavole rotonde, rappresentazioni teatrali, visite guidate e mostre (tutto a ingresso gratuito) per richiamare l’attenzione su un fenomeno che ha ormai assunto proporzioni da autentica emergenza e indagarne le radici storiche, culturali e sociali.
L’iniziativa “Donne nell’antichità. Le radici della civiltà del rispetto” si dipana su tre sedi e tre date: Bologna (Pinacoteca Nazionale, venerdì 22 novembre), Parma (Teatro Farnese e Museo Archeologico Nazionale, sabato 23 novembre) e Ferrara (Museo Archeologico Nazionale, domenica 24 novembre).
Per il tema trattato e lo specifico interesse istituzionale, anche l'edizione 2013 ha ricevuto L'ADESIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, Giorgio Napolitano.

L’Archeologia rende concreti i contenuti che ci vengono dall’antichità. Da Euripide che vede nelle donne la coscienza critica della società, al grande rilievo sociale di cui godevano le donne etrusche, fino alle grandi personalità muliebri del mondo romano, patriarcale e maschilista quant’altri mai, il passato è pieno di figure femminili che reclamano e ottengono il rispetto non solo dei propri contemporanei ma della storia stessa.
Partendo da concetti e informazioni derivanti dal mondo antico, l’archeologia dà il proprio contributo alla campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne con momenti di riflessione e atti concreti rivolti al grande pubblico ma soprattutto ai giovani e al mondo della scuola.

Venerdì 22 novembre (ore 16) la Pinacoteca Nazionale di Bologna (Via delle Belle Arti, 56) ospita la tavola rotonda " Le donne di fronte alle leggi degli uomini". Studiosi di storia e sociologia, archeologi e storici dell’arte analizzano ed evidenziano aspetti della condizione femminile nel mondo antico meno noti rispetto ai più diffusi luoghi comuni che interpretano la violenza sulle donne come un fenomeno radicato e giustificato fin dall’antichità.
L’incontro verte sul tema dell’azione/reazione delle donne rispetto a un mondo eminentemente maschile nei suoi vari ambiti (dalla politica alla legge, dalla cultura alle arti) prendendo in esame episodi o singole figure femminili, sia mitologiche che storiche, che hanno dato vita a episodi di rottura, se non di rivoluzione, rispetto a leggi o consuetudini definite dagli uomini, tentando di conquistare un diritto talvolta non solo per sé stesse ma per l’intera società.
Federico Condello, Raffaella Papi, Francesca Cenerini, Clementina Rizzardi, Chiara Cretella e Anna Stanzani approfondiscono, nella loro valenza storica o simbolica, figure di donne protagoniste della rivendicazione dei propri diritti come Medea, Lucrezia e Teodora, seguendo un percorso cronologico che parte dal mondo etrusco-italico per arrivare alle soglie dell’epoca moderna con personaggi come Artemisia Gentileschi. Modera Filippo Maria Gambari, Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna.
Per l’ occasione viene esposto per la prima volta (e solo per pochi giorni) uno degli ultimi capolavori della pittrice Artemisia Gentileschi, Susanna e i vecchioni (realizzato nel 1652), recentemente restaurato. Domenica 24 novembre, alle ore 16.30, la storica dell'arte Anna Stanzani sarà a disposizione del pubblico della Pinacoteca Nazionale per un incontro-visita guidata su “Artemisia Gentileschi: la Susanna e i vecchioni della Pinacoteca nazionale di Bologna esposta in occasione della Giornata ONU contro la violenza sulle donne".

La giornata di sabato 23 novembre si dipana all’interno del Palazzo della Pilotta di Parma (Strada della Pilotta n. 5), alla mattina nel Teatro Farnese e al pomeriggio nel Museo Archeologico Nazionale.
Il programma è incentrato sul tema della condizione femminile nell’antichità classica, con particolare riferimento al difficile rapporto con un potere politico gestito prevalentemente dagli uomini e di cui le donne solo raramente erano protagoniste.
La giornata si apre alle ore 10 nel Teatro Farnese con la rappresentazione "Più niente al mondo" tratta da “Le Troiane” di Euripide, la tragedia che più di ogni altra mette in scena la violenza in tutte le sue forme, attraverso la sfortunata vicenda delle donne di Troia che, dopo la caduta della città e la sconfitta dei loro uomini, affrontano il proprio destino con dignità quasi eroica. L’opera è messa in scena dall’Associazione allievi del Liceo Ginnasio “G. D. Romagnosi” di Parma, con la regia di Franca Tragni (posti limitati, prenotazione obbligatoria 0521233718)
Nel pomeriggio (ore 15) ci si sposta nel Museo Archeologico Nazionale Nazionale dove il pubblico sarà condotto tra le sale che attualmente ospitano la mostra “Storie della Prima Parma” e lungo le altre sezioni del museo con due percorsi tematici guidati, “Parma romana e le sue donne” condotto dal vicedirettore del museo, Manuela Catarsi, e “Dalle Grandi Madri alle Virtuose Matrone. La donna nell’antichità: ruoli e simboli della forza femminile", a cura dell’archeologa Paola Mazzieri, di Artificio cooperativa.

L’iniziativa di domenica 24 novembre si apre alle ore 16 nel Museo Archeologico Nazionale di Ferrara (Via XX Settembre, 122) con l’inaugurazione della mostra curata dagli archeologi Mario Cesarano e Valentino Nizzo "Se gli uomini non tramano… lo fanno le donne".
L’esposizione utilizza il ricco patrimonio del museo per ridisegnare l’immaginario collettivo relativo alla figura della donna nell’antichità. Il tema è il rapporto tra la donna e il mondo della tessitura, con l’intento di sfatare il pregiudizio che vede nel tessere un’attività minore che confina la donna all’ambito domestico.
I corredi funebri dell’antichità e la tradizione letteraria dimostrano, al contrario, che le donne che tessono -da Arianna a Penelope, da Elena ad Aracne, da Procne a Filomela- sono donne di rango: nella sapienza con cui lavorano si annida la loro capacità di tessere e gestire relazioni sociali, familiari, interfamiliari ed extrafamiliari.
L'inaugurazione è preceduta alle ore 16 dalla presentazione delle attività del Centro Donna Giustizia di Ferrara e dell'Associazione Badanti “Nadiya-Onlus", con esibizione danzante di alcune iscritte provenienti dall’Europa dell’Est.
Alle ore 16.45 Monica Centanni, docente di Letteratura greca all'Università IUAV di Venezia, e Daniela Sacco (filosofo e studioso presso il dipartimento di studi classici dell'Università IUAV di Venezia) introducono e commentano una scelta di testi su personaggi femminili del mito greco recitati dall’attrice Francesca Fava, con l'accompagnamento musicale di Daniella Firpo e Pino Cesarano.
L'inaugurazione della mostra (ore 18) è affiancata da una sfilata di abiti dedicati alle eroine protagoniste dell'esposizione, appositamente realizzati dalla Scuola di Moda e Sartoria di Lorella Chinaglia (con sedi a Ferrara e Rovigo)
Per l'occasione il museo prolunga l'orario di apertura fino alle ore 19.30, con ingresso gratuito

Domenica 15 dicembre 2013 (ore 10,30) il museo propone un incontro dal titolo é "Donne e uomini: la cultura della non violenza", a cura dell'Associazione FODAPA.
Intervengono la psicologa Deanna Marescotti e l'antropologa Silvia Pellino, socie Fidapa, il coordinatore del Centro di Ascolto uomini maltrattanti di Ferrara, Michele Poli, e una delle autrici di “Questo non è amore”, venti storie di violenze domestiche sulle donne, libro-inchiesta finalista al Premio Estense 2013.
Tutti gli eventi in programma a Ferrara sono a sostegno dell’attività svolta sul territorio dall’Associazione Centro Donna Giustizia e dall’Associazione badanti “Nadiya” e sono a ingresso gratuito.

Tutte le iniziative vogliono contribuire a riflettere su un tema spesso alla ribalta delle cronache ma per molti versi percepito come lontano o, peggio ancora, come privato.
Al programma del 22-24 novembre si collegano altre attività, rivolte in particolare al mondo della scuola, per mantenere viva l’attenzione sul tema anche oltre la giornata del 25 novembre. Tra questi, segnaliamo gli incontri in programma al Museo Archeologico di Ferrara, aperti a tutti ma rivolti in particolare agli studenti, realizzati in collaborazione con le Associazioni attive sul territorio.

L’iniziativa è promossa dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna in collaborazione con le Soprintendenze per i Beni Storici, Artistici e Etnoantropologici per le province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini e per le province di Parma e Piacenza, la Casa delle Donne per non subire violenza di Bologna,, l’Associazione allievi del Liceo Ginnasio “G. D. Romagnosi” di Parma, l'Associazione Centro antiviolenza di Parma, Associazione ZonaFrancaParma ( teatro sociale), Artificio cooperativa, Bal’danza, Gruppo Archeologico Ferrarese, Associazione Centro Ascolto Uomini Maltrattanti di Ferrara, Associazione FIDAPA, Associazione Centro Donna Giustizia, Associazione badanti “Nadiya”, con il sostegno di Fondazione del monte di Bologna e di Ravenna 1473 e Farmacie dottor Gian Carlo di Zanetti E.S.F.
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