Quaderni di Archeologia dell'Emilia-Romagna 35
VILLA VICUS VIA
Archeologia e storia a San Pietro in Casale
a cura di Tiziano Trocchi e Raffaella Raimondi
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Quaderno di Archeologia n. 35Già dal titolo, il Quaderno (e l'omonima mostra) dedicato ai numerosi e ricchi rinvenimenti dell’area gravitante attorno all’attuale centro di San Pietro in Casale (a metà strada tra Bologna e Ferrara) è emblematico dei tanti problemi interpretativi che gli studiosi hanno avuto nel valutare quanto emerso nel tempo.
Via, villa, vicus? (e potremmo aggiungere anche mansio, la stazione di sosta e di posta lungo gli itinerari viari dell’età romana).
Il fascino della ricerca archeologica sta anche nel richiedere a chi la pratica la capacità di adattare il proprio modo di pensare alle continue novità che i ritrovamenti aggiungono alle conoscenze nel corso del tempo, costringendo spesso a rivedere le proprie posizioni e ad aggiornare le interpretazioni a una nuova realtà.
Il territorio di San Pietro in Casale si presta molto bene a questo tipo di revisione perché il numero e la qualità dei ritrovamenti recenti e meno recenti ha consentito da tempo di individuare in quest’area la presenza di un percorso viario che da Bologna (quindi dalla Via Emilia) conduceva a nord, oltre il Po e verso il territorio del popolo amico e alleato dei Veneti e alle loro città ricche di tradizione addirittura dall’età protostorica. Nell’età imperiale, con l’acquisizione di nuovi territori transalpini, ricchi di materie prime, come il Norico e la Pannonia, le comunicazioni tra Roma e l’Italia nord-orientale diventeranno ancora più importanti e strategiche, sia sul piano economico che su quello militare.
Spetta alla ricerca archeologica e allo studio dei ritrovamenti recenti (di carattere sia funerario che  residenziale) valutare quale fosse il livello insediativo che si era indubbiamente sviluppato in questo territorio approfittando delle opportunità offerte dalla strada. Una o più ville o insediamenti agricoli di diversa funzione? Una stazione di posta e rifornimenti, la mansio per il cambio e la verifica dei mezzi di trasporto, carri e animali di diverso tipo a seconda delle funzioni? O addirittura un centro abitato, un vicus? Senza escludere la possibilità di evoluzioni interne a questa scala di possibilità.
Solo lo studio e l’edizione sistematica degli scavi darà la possibilità di scegliere tra le diverse ipotesi. Ed è quello che con questo volume curato da Tiziano Trocchi e Raffaella Raimondi la Soprintendenza si propone, conscia che solo dalla conoscenza discendono una corretta opera di tutela e un'intelligente valorizzazione.

 


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