La
moneta antica è una fonte particolarmente ricca e complessa. Nei contesti
archeologici costituisce spesso un reperto di difficile lettura eppure è
sorprendente la quantità di informazioni che questi esemplari -a volte modesti e
consunti dall'uso- possono fornire.
Utilizzare come chiave di lettura i reperti monetali per affrontare le vicende
della romanizzazione del territorio -configurato amministrativamente come regio
VIII in età augustea e gravitante sul percorso pedemontano sin dall'epoca
preistorica- ci apre orizzonti inaspettati.
L'indagine prende le mosse dalla fase precedente la romanizzazione e
l'introduzione della moneta analizzando alcuni rinvenimenti particolarmente
significativi per la definizione delle caratteristiche stesse della moneta e del
suo uso.
La ricerca si snoda poi seguendo le prime manifestazioni di produzione locale e
i reperti in zone di scambio e transito -tra cui spicca il gruzzolo da Monte
Bibele- per giungere alla documentazione più consistente che mostra la
diffusione capillare della moneta romana anche nell'insediamento sparso e lo
spostamento di grosse somme in occasione delle guerre civili.
Vengono qui raccolte alcune testimonianze particolarmente significative dello
studio e della catalogazione dei materiali rinvenuti nel corso degli scavi o
conservati nelle collezioni di formazione locale.