Lo
scavo condotto nel 1999 a Bologna, tra le vie Foscolo e Frassinago, non appare
di per sé eccezionale né per l'entità dell'indagine effettuata sul terreno né
per il risalto formale dei resti archeologici riportati in luce, circostanza che
è del resto abbastanza frequente nel caso di contesti situati al margine degli
insediamenti antichi.
Esso però fornisce un buon esempio dei risultati positivi che anche le più
comuni esperienze operative permettono di ottenere attraverso una corretta
applicazione dei principi di intervento archeologico, risultati che riguardano
tanto la sfera della tutela territoriale quanto quella della ricerca
scientifica.
Il volume testimonia in primo luogo l'importanza della prevenzione e della
programmazione soprattutto quando la Soprintendenza intervenga in opere di
carattere edilizio promosse da altri soggetti, sia pubblici che privati, come in
questo caso ove era prevista la costruzione di un ampio parcheggio sotterraneo.
Dal punto di vista scientifico l'opera segnala lo sforzo fatto nell'impostare il
cantiere con una strategia di intervento che fosse in grado di conciliare
l'acquisizione integrale della documentazione presente nel sottosuolo con il
massimo contenimento dei tempi d'intervento.
Di grande rilievo infine la successiva analisi e rielaborazione di tutti i dati
raccolti che ha restituito un quadro interpretativo di primo interesse, grazie
alla partecipazione di studiosi di varie discipline.