Castell'Arquato (PC) - Trovati "ustrina" di età romana in località Pallastrelli
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Rinvenimento di ustrina, di epoca romana, nel lotto destinato alla costruzione di una casa protetta in località Pallastrelli, nel territorio di Castell'Arquato, nel piacentino

Durante i lavori per la realizzazione di una Casa protetta a Castell'Arquato, in località Pallastrelli, sono venuti in luce alcuni “ustrina” di epoca romana. L’ustrimum era il luogo in cui i romani incineravano il corpo del defunto (in altri termini, il rogo funebre), i cui resti combusti potevano essere raccolti e sepolti in una tomba separata dal luogo della cremazione. A volte, nei casi di  cremazione diretta, era l’ustrinum stesso a costituire la tomba.


Castell'Arquato (PC), località Pallastrelli - Ustrinum a incinerazione diretta

Gli ustrina rinvenuti a Castell'Arquato sono fosse riempite di ceneri e ossa combuste. Tra questi si distingue una sepoltura a incinerazione diretta scavata nel terreno, in cui è stato deposto il defunto, cremato nella fossa tombale, ove sono stati lasciati i resti combusti, poi ricoperti con laterizi. Questa struttura è particolarmente interesse perché pone in evidenza alcune modalità della pratica della cremazione diretta e del rituale funerario ad essa connesso in epoca romana. Il ritrovamento degli ustrina è rilevante dal punto di vista scientifico per le informazioni che la piccola necropoli aggiunge sul popolamento antico in età romana nel territorio dell’attuale comune di Castell’Arquato, che era compreso nell’Ager Veleias.
Lucerna tipo Firmalampen, ritrovata nell’ustrinum a incinerazione direttaSono pochissimi invece, e assai modesti, i manufatti rinvenuti. Tra questi spicca una lucerna fittile a canale, del tipo Firmalampen, modello di produzione seriale con la firma del produttore, che si diffonde a partire dalla fine del I sec. a.C. (soprattutto nell’Italia Settentrionale) fino alla fine del IV sec. d.C.
Grande produttrice ed esportatrice di questo tipo di lucerne era una fornace operante dalla metà del I sec. d.C., con il marchio Fortis, nel territorio modenese. La pulizia e il restauro della lucerna rinvenuta in un ustrinum ci consentirà di sapere, in base al marchio, l'impianto produttivo di provenienza.
Tutti i resti di ossa combuste rinvenuti sono stati accuratamente raccolti in attesa che siano effettuate le indagini antropologiche tese a fornire informazioni anche sull’alimentazione di questi antichi abitanti di Castell’Arquato in epoca romana.
Ci piace sottolineare come questo rinvenimento sia il positivo esito di un intervento di archeologia preventiva condotto dalla Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna, secondo quanto previsto dalle norme vigenti di tutela, con la fattiva collaborazione della committenza dell’opera. Sull’area destinata alla realizzazione della casa protetta, erano stati infatti eseguiti sondaggi archeologici preliminari (sotto la direzione scientifica di funzionari della Soprintendenza), condotti dalla ditta di ricerca archeologica Abacus di Parma, che avevano evidenziato la presenza di suoli antichi e frammenti di manufatti di età romana.
Visto l'esito di questi sondaggi, la Soprintendenza aveva prescritto che tutti i lavori di scavo fossero eseguiti sotto la propria direzione scientifica e il controllo di archeologi.
Dal 20 marzo scorso, lo scavo archeologico delle strutture antiche emerse è condotto dalla ditta di ricerca archeologica Malena di Piacenza, su incarico dalla committenza.

Lunedì 26 marzo 2012, alle ore 10
presso il cantiere della Casa protetta in località Pallastrelli
si terrà una conferenza stampa per dare informazione del ritrovamento

Intervengono
Filippo Maria Gambari, Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna
Roberta Conversi, funzionario archeologo SBAER e  direttore scientifico dello scavo
Ivano Rocchetta, Sindaco di Castell’Arquato
Patrizio Losi, architetto progettista
Cristina Mezzadri, archeologa della ditta Malena di Piacenza che conduce lo scavo archeologico

Committenza: Casa protetta Vassalli Remondini, Istituzione di assistenza e beneficenza
Via Vassalli 55,   Castell’Arquato (PC)