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Area
archeologica di Veleia |
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venerdì 15 e sabato 16
luglio 2005, alle ore 21.30 Coefore narra di Oreste, figlio di Agamennone, che dopo anni di esilio torna ad Argo per vendicare l'assassinio del padre compiuto da sua madre Clitemnestra insieme all'amante Egisto. Nella tragedia domina un senso di ineluttabile sventura in cui emerge l'orrore della vendetta implacabile che porta Oreste, travolto da una furia omicida, a compiere il matricidio. venerdì 22 luglio 2005, alle
ore 21.30 Il recital è un percorso poetico all'interno della letteratura amorosa (elegiaca amorosa) del grande autore latino. La struttura del testo a cui gli attori danno vita è il frutto di una congiunzione tra i brani più significativi tratti da quattro opere di Ovidio: gli Amores, Heroides, Ars amatoria (o Ars amandi) e Remedia amoris. Al centro della piece c'è il tema dell'amore che Ovidio affronta, a seconda delle opere, ora con arguzia, ora con ironia, talvolta con efficaci suggestioni poetiche, altrove con aperture intellettuali ma sempre con enorme -e non di rado innovativo- spessore letterario. venerdì 29 e sabato 30
luglio 2005, alle ore 21.30 L'Aulularia, o commedia della pentolina, prende il titolo da un oggetto intorno al quale di incardina tutta la trama e convergono tutte le azioni teatrali. Il vecchio e avaro Euclione (per noi Cacastecchi), dopo aver trovato una piccola pentola (aulula) d'oro e aver deciso di tenerla nascosta in casa, continua a vivere in miseria e perdippiù con la continua preoccupazione di essere derubato. In tutte le vicende che ne seguono Plauto dimostra tutta la sua bravura nel gioco degli equivoci, usando espressioni che vanno bene nei due sensi e suscettibili di doppia interpretazione.
Pagina a cura di Carla Conti
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