S.Antonio in Polesine:
un monastero estense tra storia ed archeologia

Museo di Casa Romei
 

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Il monastero di S.Antonio in Polesine venne fondato nel XIII secolo da Beatrice d’Este su di un’isola del Po, che a quel tempo lambiva il lato meridionale di Ferrara, ma solamente nel XV secolo, per opera del marchese Borso d’Este, fu annesso alla città. Il suo carattere insulare è sempre rimasto ben individuabile nella planimetria urbana e nel carattere  delle sue abitazioni ma ancora più percepibile nell’atmosfera che ancora regna intatta in questa parte della città. Il monastero, che tuttora ospita un piccolo nucleo di suore benedettine di clausura, conserva un prezioso ciclo di affreschi trecenteschi di scuola giottesco-romagnola.

In occasione dei lavori di ristrutturazione e restauro promossi dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici di Ravenna, la Soprintendenza Archeologica dell'Emilia Romagna ha intrapreso una serie di indagini estese a tutta l'area del secondo chiostro, ora non più abitato.

La mostra attualmente visitabile presso il Museo di Casa Romei illustra i risultati conseguiti dallo scavo, che ha permesso  di portare in luce i resti delle strutture più antiche e di comprenderne lo sviluppo  architettonico. Tra i molti i materiali recuperati nello scavo, di età medievale  rinascimentale,  sono presenti in mostra un nutrito gruppo di ceramiche graffite di produzione ferrarese (1375-1500): si tratta di coppe, piatti e scodelle tutte in ottimo stato di conservazione.

Il monastero ospitava le più nobili fanciulle della società estense che si circondavano di oggetti ricercati e preziosi che sono ora  visibili in mostra: di particolare bellezza una grande coppa in vetro azzurro ed un calice in vetro multicolore. Sono presenti anche pregevoli esemplari di ceramiche smaltate“istoriate” di produzione faentina tra cui un esemplare con la figura allegorica della Prudenza.

La mostra prende inoltre considerazione la vita quotidiana all’interno del monastero che vedeva le monache impegnate nel cucito, nella preghiera, nella preparazione dei cibi. Queste attività sono  illustrate attraverso gli oggetti ritrovati con lo scavo: aghi, ditali in metallo e avorio, rosari, statuette per il presepe e il vasellame che quotidianamente era utilizzato nelle varie parti del convento. Per finire sono esposti anche alcuni oggetti curiosi, come ad esempio un compasso, databile alla metà del XV secolo ed una tessera in metallo, una sorta di lasciapassare simile ad una moneta, appartenente ad un mercante di Pisa del XIV secolo.

Il catalogo dal titolo "S. Antonio in Polesine: un monastero estense tra storia ed archeologia"  a cura di Chiara Guarnieri è in uscita con il 2004 per i tipi de “All’Insegna del Giglio”, Firenze.

 


La mostra rimarrà aperta presso il Museo di casa Romei, via Savonarola Ferrara fino al 18 aprile 2004 con i seguenti orari: tutti i giorni dalle 9 alle 19
(chiuso il lunedì) .

 

Pagina a cura di Carla Conti