PIANTE E CULTURA NELLA STORIA D'EUROPA
al Foro Boario di Modena dall'8 al 30 novembre 2008
mostra pan-europea
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La Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, che fa parte del Comitato scientifico, è presente alla mostra con una sezione dedicata a Ferrara: una serie di oggetti provenienti dagli scavi urbani, materiali ceramici e vitrei prevalentemente dal XIV al XVI secolo.

Plants and Culture in the history of Europe
Piante e Cultura nella storia d’Europa
8-30 novembre 2008
Modena, Foro Boario

Ingresso libero
lunedì-venerdì 08.30 - 19.00
sabato-domenica 09.00 - 20.00
informazioni e prenotazione visite guidate
tel. 366.2016111 (lunedì-venerdì 9-19)
inaugurazione sabato 8 novembre 2008, ore 16
www.plants-culture.unimore.it

Alberi e fiori hanno sempre avuto un valore fondamentale per la vita umana. Questa verità non è poi tanto ovvia nell’Europa ipertecnologica del XXI secolo dove le piante sembrano ormai qualcosa di dimenticato e fuori moda.
Molte persone non hanno la consapevolezza di avere tra le mani delle piante, e loro derivati, quando stanno mescolando farina e zucchero in un dolce profumato, o quando bevono il loro brandy preferito, si accomodano su una sedia di vimini e indossano i loro pratici jeans, ed effettivamente i prodotti chimici artificiali hanno ormai spesso sostituito molti degli antichi prodotti botanici in uso un tempo. Raccogliamo i frutti dai banconi di vendita senza sapere se la pianta che li ha prodotti è un albero esotico o un’erba comune nei nostri prati – e questo pare proprio non avere più importanza per noi, moderni cacciatori-raccoglitori che cerchiamo cibo nei supermercati come i nostri antenati facevano nelle foreste.
Ora che la civiltà contadina è ormai in declino in tanti paesi, anche la percezione del ritmo delle stagioni, scandito un tempo dal ciclo vitale delle piante, tende a sparire e con lui le tradizioni popolari che a quel ritmo erano legate.
Così, le conoscenze sul mondo vegetale si vanno perdendo, e con loro perdiamo ogni giorno di più la percezione del fatto che occuparci delle piante significa occuparci della nostra stessa vita. Usare le piante è diventato una specie di bisogno naturalistico, un non-ben-definito patrimonio di non-meglio-definiti ecologisti o, all’opposto, l’esigenza di una certa élite intellettuale, cosicché una sottile idea di superfluo attiene ora alla nostra moderna considerazione delle piante. Dobbiamo renderci conto, invece, che anche oggi le piante rispondono a necessità primarie come quelle del cibo, dei rimedi medicinali, dell’abbigliamento, la fabbricazione di strumenti, arredamento e abitazioni, e rispondono pure a bisogni sociali come tatuaggi, trucco e ornamenti, o sono simboli in stemmi e bandiere, e mantengono l’uso metaforico nelle cerimonie e nei rituali religiosi ottemperando al nostro bisogno di trascendenza.

La mostra pan-europea ‘Piante e Cultura nella storia d’Europa’ cerca di far capire quanto tutto ciò che è piante è stato ed è importante nell’edificazione dell’identità europea. Nell’ambito di un progetto europeo del Programma Cultura (2007-2013), una rete di decine di ricercatori ha lavorato assieme per produrre un inedito insieme di storie che parlano di botanica, archeologia, usi delle piante nella cultura e nelle tradizioni popolari di undici paesi europei. Essi sono solo frammenti nella infinita storia botanica d’Europa. Ogni paese ha poster che hanno per sfondo una pianta che in qualche modo e per vari motivi lo rappresenta. La copertina di questa mostra è un’Europa fatta di fiori, l’immagine di una speranza, quella che le radici del nostro passato siano semi unificanti per il nostro futuro.

Anna Maria Mercuri
Coordinatrice Progetto PaCE
Ricercatrice Dip. Museo di Paleobiologia e dell’Orto Botanico
Università di Modena e Reggio Emilia

editing Carla Conti