ARCHEOLOGIA E BUSKERS A FERRARA
Apertura prolungata del Museo Archeologico Nazionale in occasione del Ferrara Buskers Festival
apertura prolungata
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comunicato stampa

In occasione della 23° edizione del Ferrara Buskers Festival, il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara in collaborazione con il Gruppo Archeologico Ferrarese prolunga fino alle 19.30 l'orario di apertura nelle giornate di sabato 21, sabato 28 e domenica 29 agosto. Inoltre sabato 21 agosto il Gruppo Archeologico Ferrarese offrirà al pubblico una serie di visite guidate gratuite alla Sala delle Monossili che si terranno a ciclo continuo dalle 16 alle 18.30
Il Ferrara Buskers Festival è la rassegna internazionale del musicista di strada che quest'anno si tiene dal 20 al 29 agosto: 10 giorni di musica e divertimento a dimensione di famiglia, con decine di eventi e manifestazioni lungo le strade e piazze della meravigliosa città estense.
Il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara non ha voluto mancare a un appuntamento che richiama migliaia di visitatori da tutto il mondo e grazie alla preziosa collaborazione del Gruppo Archeologico Ferrarese ha previsto per le tre giornate del 21, 28 e 29 agosto l'apertura prolungata dalle 9 alle 19,30.
Ricordiamo al gentile pubblico che da domenica 22 a venerdì 27 agosto il museo è regolarmente aperto dalle 9 alle 14, escluso lunedì 23.
Ingresso € 4,00 salve le agevolazioni previste dalla legge.

Museo Archeologico Nazionale
Via XX Settembre 122 a Ferrara
sabato 21 agosto, sabato 28 agosto e domenica 29 agosto 2010
apertura prolungata dalle 9 alle 19.30
info (+39) 0532 66299

Il Museo ha sede nel cinquecentesco palazzo che la tradizione attribuisce a Ludovico Sforza, detto il Moro, ma che in realtà appartenne ad Antonio Costabili, suo segretario e personalità di spicco della corte del Duca Ercole I d’Este. Opera significativa dell'architetto Biagio Rossetti, il palazzo ha alcune sale affrescate nel XVI secolo, tra cui la cosiddetta “Sala del Tesoro”, realizzata in stile mantegnesco da Benvenuto Tisi, riaperta al pubblico nel 2007 dopo accurati lavori di restauro.
Inaugurato nel 1935, il museo espone i reperti della città etrusca di Spina, la cui importanza come emporio commerciale e punto d’incontro con la cultura greca è testimoniata dai molti oggetti di varia provenienza, alcuni dei quali di altissima fattura. Si tratta di bronzi, vetri, monili in oro e ambra ma soprattutto di vasi attici a figure rosse anche di grandi dimensioni (crateri, kylikes, anfore) provenienti dalle oltre quattromila tombe scavate nella necropoli di Valle Trebba e Valle Pega, nell’entroterra di Comacchio, a partire dal 1922.
Dopo l'apertura al pubblico di otto nuove sale che hanno raddoppiato la superficie espositiva del museo, sono recentissime le inaugurazioni del nuovo spazio espositivo dedicato alle due piroghe, imbarcazioni monossili, presumibilmente di età tardo romana (III-IV secolo d.C.), rinvenute nel 1940 in Valle Isola, nel territorio ferrarese, della Sala degli Ori, straordinaria collezione di gioielli d’oro, argento, ambra e pasta vitrea di manifattura greca ed etrusca di V e IV sec. a.C. rinvenuti nelle tombe di Spina esposta in un raffinato allestimento realizzato con la collaborazione di Bulgari, e del restaurato giardino neorinascimentale, unico esempio compiuto di giardino formale storico sopravvissuto a Ferrara
La vicenda di Spina si svolse nell’arco di tre secoli. Fondata verso la fine del VI sec. a.C. presso la foce del Po, raggiunse l’apice del proprio sviluppo economico tra la seconda metà del V e la prima metà del IV sec. a.C. per poi decadere irrimediabilmente nel III sec. a.C., in seguito alle scorrerie delle tribù celtiche che scardinarono l’assetto dell’Etruria padana.