Gli Etruschi sul Po |
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Il dott. Roberto Macellari, ispettore archeologo nei Musei Civici di Reggio Emilia, tenta una ricostruzione della fase etrusca lungo l’asta del Po partendo dal recente ritrovamento di due nuove iscrizioni etrusche nel sito di Santa Rosa presso Fodico di Poviglio (Reggio Emilia). Recuperando le informazioni relative ad altri ritrovamenti avvenuti fra Guastalla e Viadana, già a partire dal secolo XIX, si delinea il quadro di una vera e propria colonizzazione, che mirava a controllare la rete dei traffici commerciali impostata lungo il corso del fiume. L’epicentro di questi commerci è da identificarsi a Brescello, dove s’immagina potesse esistere un porto fluviale allo sbocco dell’Enza in Po. La gestione di queste relazioni commerciali a vasto raggio (cui si deve l’arrivo nell’entroterra padano di merci esotiche e di lusso) era saldamente nelle mani di poche famiglie di magnati etruschi, lo studio dei cui nomi fa pensare ad un’origine dall’Etruria propria. Questa etruscità padana seppe resistere per qualche tempo all’invasione dei Galli, cui va imputata la fine della civiltà urbana creata dagli Etruschi a Nord degli Appennini. Gli ultimi Etruschi della Val Padana mantennero il controllo del grande fiume, da Spina a Mantova (e, si direbbe, anche oltre, verso Ovest), quando ormai si era verificato il naufragio dell’Etruria padana.
Pagina a cura di Carla Conti |