SCOPRIRE CLATERNA: UN PROGETTO ARCHEOLOGICO PER LA CITTÀ SEPOLTA
15 ottobre 2010
incontro di studi
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comunicato stampa

Pavimento a mosaico recuperato negli scavi del 1933, conservato presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-RomagnaScoprire Claterna: un progetto archeologico per la città sepolta

incontro di studi, venerdì 15 ottobre 2010
ore 15

Museo Civico Archeologico
Via de' Musei n. 8
Bologna

L'incontro di studi propone al grande pubblico un pomeriggio alla scoperta di uno dei centri romani abbandonati dopo la caduta dell'impero romano d'Occidente.
Claterna, che come molte altre città romane della regione cominciò a formarsi nel II secolo a.C., è stata testimone della romanizzazione della regio Aemilia.
I suoi resti tornano oggi a riaffiorare nei campi del Comune di Ozzano dell'Emilia grazie al lavoro degli archeologi anche se la ricerca su questo importante sito era iniziata già alla fine dell'Ottocento. I reperti recuperati più di un secolo fa da Edoardo Brizio sono oggi conservati nel Museo Civico Archeologico di Bologna.
Da allora Claterna ha visto svilupparsi la storia dei metodi di indagine archeologica e si prepara oggi a riemergere dal terreno grazie alla completa acquisizione dell'area da parte dello Stato e alla nascita di un'associazione nella quale trovano spazio realtà e risorse pubbliche e private. L'obiettivo è quello di una futura musealizzazione del sito che ne consenta la scoperta, conoscenza e fruibilità da parte di tutti

Programma

Saluti di
Luigi Malnati, Soprintendente per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna
Daniele Vacchi, Associazione Culturale Civitas Claterna

Claterna: una ricerca lunga due secoli
Paola Desantis, Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna

I materiali dalla città e dal suo territorio nel Museo Civico Archeologico di Bologna
Marinella Marchesi, Museo Civico Archeologico di Bologna

Le ricerche e gli scavi negli anni Cinquanta e Sessanta
Maria Bollini, Università degli Studi di Ferrara

Sulle tracce dell'urbanistica claternate: scavi e ricerche 1980-2000
Jacopo Ortalli, Università degli Studi di Ferrara

Scoprire Claterna: progetto di studio e risultati degli ultimi scavi
Claudio Negrelli, Associazione Culturale Civitas Claterna

Il restauro della domus dei mosaici
Antonella Pomicetti, Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna

La musealizzazione della domus dei mosaici
Federico Scagliarini, TASCA Studio di Architetti Associati

Esperienze didattiche di valorizzazione del sito di Claterna
Sandro Pittini, Università degli Studi di Bologna - sede distaccata di Cesena

L'iniziativa è promossa da Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna, Associazione Culturale "Civitas Claterna" e Museo Civico Archeologico di Bologna, con il sostegno del Comune di Ozzano dell'Emilia - Istituzione Anna Frank, IMA spa, Comune di Castel San Pietro Terme, SUCINA (Cesi, Ansaloni, Di Giansante, Raggi), Gruppo di Volontariato Archeologico "Città di Claterna" e Gruppo per la valorizzazione dei beni culturali e ambientali della Valle del Sillaro.
Rientra nel ricco calendario di eventi organizzati in occasione  della settima edizione della Festa della Storia (www.festadellastoria.it) e rappresenta un'ulteriore opportunità per avvicinarsi alla storia delle indagini archeologiche che dalla fine dell'Ottocento hanno interessato la città costruita dai Romani lungo la via Emilia fra Bologna e Imola e abbandonata dopo la caduta dell'impero romano d'occidente.

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Abstract

Jacopo Ortalli (Dipartimento di Scienze Storiche – Università di Ferrara): “Sulle tracce dell’urbanistica claternate: scavi e ricerche 1980 – 2000”

L’intervento riguarda il periodo in cui Ortalli, come funzionario della Soprintendenza Archeologica, ha avuto tra le sue competenze l’area archeologica di Claterna, cui ha riservato una particolare attenzione in considerazione della notevole importanza del sito; contrariamente a quasi tutte le antiche città della regione esso, infatti, era stato abbandonato nella tarda antichità senza che vi fosse una persistenza insediativa fino ai nostri giorni, circostanza che aveva permesso di conservarne nel sottosuolo l’intera fisionomia.
Partendo da questi presupposti, e dalla considerazione che le scoperte effettuate tra la fine dell’Ottocento e il dopoguerra avevano portato in luce importanti testimonianze ma non avevano chiarito l’assetto urbanistico del centro, si è elaborato un articolato programma di ricerca la cui strategia era basata sulla concomitanza di vari interventi, tra di loro integrati, che permettessero finalmente di riconoscere e ricostruire l’originaria “forma urbis”.
Il progetto ha dunque comportato una serie di verifiche bibliografiche e di archivio, che tra l’altro hanno permesso di ritrovare la documentazione grafica originale dei vecchi scavi del Brizio, e soprattutto svariate attività sul campo, tra le quali battute di fotografie aeree, un microrilievo di superficie e il controllo sistematico di tutte le opere infrastrutturali attuate in zona.
L’impegno maggiore è stato comunque riservato a molteplici campagne annuali di ricerche sistematiche di superficie, nelle quali la Soprintendenza è stata efficacemente supportata da gruppi di volontariato locale (Gruppo per la valorizzazione della valle del Sillaro e Gruppo città di Claterna). Tali indagini hanno consentito di rilevare l’esatta estensione della città romana e il tracciato delle principali strade che, assieme al decumano massimo / via Emilia, componevano il sistema viario urbano.
Contemporaneamente sono state avviate diverse campagne di scavo (con dieci settori indagati tra il 1987 e il 1990), che hanno confermato e arricchito il quadro ricostruttivo del reticolo stradale e portato in luce numerose strutture abitative.
Al termine di tutte queste attività è stato finalmente possibile elaborare una carta archeologica nella quale erano delineate per la prima volta le principali componenti urbanistiche del centro abitato e di parte del suburbio di Claterna, fornendo così una solida base per ogni ulteriore intervento.
Negli stessi anni sono state efficacemente contrastate le numerose attività di ricerca clandestina di cui per decenni la zona aveva sofferto; pure, esercitando in due distinte occasioni il diritto di prelazione su terreni in vendita, si è ottenuta l’acquisizione al demanio dello stato dei due terzi dell’area archeologica, presupposto essenziale per i futuri progetti di valorizzazione del sito.

 

 
Promosso da:

Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna, Associazione Sociale di Promozione Culturale Civitas Claterna, Gruppo Archeologico di volontariato Città di Claterna, Comune di Ozzano del’Emilia – Istituzione Anna Frank

Quando: venerdì 15 ottobre 2010 alle ore 15
Ingresso: gratuito
Città: Bologna
Luogo: Museo Civico Archeologico
Indirizzo: Via de' Musei 8
Provincia: Bologna
Regione: Emilia-Romagna
Per informazioni: Associazione Civitas Claterna
Tel.: 347.7597112 (Dott.ssa Roberta Michelini)
Website: www.civitasclaterna.org