Gambettola (FC) - Gli scavi archeologici in Piazza Pertini
Ritrovati i resti di “e palazoun” (il palazzone), nome popolare di Palazzo Pilastri
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"E palazoun" in una foto della fine dell'800A Gambettola se lo ricordano in tanti.
Noto a tutti con il nome dialettale di “e palazoun” (il palazzone), Palazzo Pilastri sorgeva nel centro del paese ed è stato per secoli il simbolo stesso, architettonico ma non solo, di Gambettola. 
Pesantemente danneggiato dai bombardamenti della II Guerra Mondiale, l'edificio fu abbattuto nell'immediato dopoguerra e al suo posto fu "allestita" l’attuale Piazza Pertini.
Gli scavi archeologici iniziati nell'aprile 2013 e terminati nel marzo 2014 hanno portato in luce non solo i piani d’uso e i pavimenti della fine dell‘800 dello storico edificio ma anche i resti più antichi del suo impianto, risalenti al XVII secolo.

La direzione scientifica dello scavo è di Annalisa Pozzi, archeologa della Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna; le indagini archeologiche sono condotte sul campo da Simone Biondi, archeologo della ditta Tecne


"E palazoun", edificio simbolo di Gambettola

L'edificio, costruito intorno alla metà del 1600, divenne in seguito residenza di campagna della famiglia Pilastri, sotto il nobile cesenate Alessandro Pilastri  e successivamente proprietà della famiglia Saladini.

frammento di dolia con lo stemma della Famiglia Pilastri
Frammento di dolio in terracotta con lo stemma della Famiglia Pilastri

Nel 1802 Alessandro Pilastri, nominò di fatti quale suo erede, il nipote Giuseppe Torquate Saladini inserendo per inciso nel testamento, un legato secondo il quale il nipote ed i suoi discendenti fossero da quel momento obbligati ad aggiungere al proprio cognome quello dell’antenato e a ripartire lo stemma di famiglia, inserendo gli ornamenti del casato Pilastri.

planimetria del palazzone
Planimetria del Palazzone. L’assetto dei vani non tiene conto delle strutture più antiche, in parte demolite durante il XVII secolo e attualmente in corso di scavo

Dalla fine dell’800, il Palazzone divenne per un breve periodo sede del Comune di Gambettola, fino agli inizi del ‘900, quando si trasformò in una sorta di grande “casa popolare”, ospitando alcune delle famiglie più povere del paese, oltre ad alcuni locali di servizio ed un osteria, come ricordano ancora alcuni abitanti del paese.
Pesantemente danneggiato dai bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale, fu abbattuto definitivamente nell’immediato dopoguerra e al suo posto venne costruita l’attuale Piazza Pertini.

Gli scavi archeologici iniziati nel mese di aprile 2013, sotto il coordinamento scientifico della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Ravenna, in accordo con il Comune di Gambettola, hanno portato alla luce, al di sotto dei piani d’uso e dei pavimenti più recenti, i resti di una più antica fattoria di età rinascimentale costruita alla metà del '400 della quale si conservano, fra i vari ambienti del piano terra, la stalla pavimentata in ciottoli e mattoni attualmente in fase di restauro.

gli scavi in Piazza Pertini
La corte interna del Palazzone in fase di scavo

Responsabile dello scavo:  Annalisa Pozzi (Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna)
Scavo archeologico e ricerche d'archivio: Simone Biondi (Tecne)

vai alla mostra "Dalla fattoria al Palazzone. Storie di Gambettola" allestita nella Biblioteca Comunale dal 3 maggio 2014 al 3 maggio 2015