A teatro nel foro romano di Veleia, come 2mila anni fa
Home - Comunicati stampa - Festival di Teatro e Antico a Veleia
Ufficio stampa SBAER
25 luglio 2008

Area archeologica di Veleia in località Rustigazzo a Lugagnano Val d’Arda (PC)

ultima serata teatrale martedì 29 Luglio 2008 alle ore 21,30
"Studio su Antigone"
Testo da Sofocle, regia di Massimo Munaro, con gli attori del TEATRO DEL LEMMING

In caso di pioggia gli spettacoli si svolgeranno presso il comune di Lugagnano Val D’Arda (PC)
Dopo gli spettacoli degustazione di vini della Val Chiavenna e di salumi piacentini offerti da Salumificio La Rocca di Castell’Arquato

Biglietto: prima fila 20 euro, seconda fila 15 euro, altre file 8 euro, riduzioni 20% per under 18 e over 65

Info e prenotazioni: Associazione Cavaliere Azzurro, Tel. 0523.769292 - 331.9559753 - info@veleiateatro.com  - www.veleiateatro.com
oppure
Comune di Lugagnano, Urp 0523.891232 - 0523.891208

Prevendita (attiva a partire da giovedì 26 giugno) presso lo sportello di Cariparma, sede di Piacenza, Via Poggiali n. 18 a Piacenza, dal lunedì al venerdì dalle ore 8.15 alle 13.30 e dalle 14.45 alle 15.45

Ultima serata di teatro nella suggestiva cornice del foro romano di Veleia. Si conclude l'ennesimo appuntamento con il Festival di Teatro Antico, la rassegna che si tiene ogni estate a Veleia, sito archeologico dell’Appennino piacentino tra i più importanti dell’Italia settentrionale. Gli spettacoli hanno luogo nella stessa piazza dove si svolgevano 2mila anni fa, quel foro pavimentato in età augustea in lastre d'arenaria che con i suoi monumenti e i resti di vetuste architetture è un’incomparabile scenografia naturale.

Martedì 29 luglio approda a Veleia, in anteprima nazionale, “Studio su Antigone”, l’ultima fatica del Teatro del Lemming. Massimo Munaro, regista storico del gruppo, costruisce intorno alla sorte dell’Antigone di Sofocle, un processo in cui il pubblico è testimone, accusatore e accusato.

A pochi mesi dal debutto alla Biennale di Venezia, approda a Veleia "Studio su Antigone", l’ultima fatica del Teatro del Lemming, da anni impegnato nella riscoperta del Teatro come luogo di un rito collettivo. In omaggio allo spirito greco che guida dall’inizio la sua poetica (indimenticabile la Tetralogia dello Spettatore formata da Odisseo, Dioniso, Edipo, Amore e Psiche), Massimo Munaro, costruisce drammaturgicamente, sulla sorte dell’Antigone di Sofocle, un processo in cui il pubblico è chiamato in causa in qualità di testimone, accusatore e accusato.
"Il presupposto di partenza -spiega Massimo Munaro- è semplice quanto radicale: noi riconosciamo in Antigone la figura paradigmatica della cultura e della civiltà mediterranea. Antigone incarna infatti il paradosso di una identità -la nostra- che è sempre, anche, differenza e che solo attraverso la differenza può esplicare e realizzare se stessa".
In fondo, come ha detto Franco Cassano, docente di sociologia all'Università di Bari, che cosa è il fondamentalismo se non la pretesa di esportare i propri principi annullando la differenza dell’altro?

Gli spettacoli hanno inizio alle 21,30 e, in caso di pioggia, si terranno presso il comune di Lugagnano Val D’Arda (PC). Il costo del biglietto è di 20 euro per la prima fila, 15 euro per la seconda e 8 euro per le altre file; sconto del 20% per gli under 18 e gli over 65
La rassegna è promossa da Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna, Provincia di Piacenza e Comune di Lugagnano Val d’Arda.
Info e prenotazioni: Associazione Cavaliere Azzurro Tel. 0523.769292 - 331.9559753 info@veleiateatro.com oppure Comune di Lugagnano, Urp 0523.891232 - 891208
Prevendita: allo sportello di Cariparma di Piacenza, Via Poggiali n. 18, dal lunedì al venerdì dalle ore 8.15 alle 13.30 e dalle 14.45 alle 15.45

Il municipium di Veleia fu fondato in seguito alla conquista romana del II secolo a.C. nel cuore del territorio della tribù ligure dei Veleiates o Eleates sul luogo del preesistente centro indigeno di cui sono testimonianza le tombe più antiche scoperte a nord-est del foro. La città si sviluppò su un sistema di terrazze digradanti lungo la collina.
Il foro fu edificato su un ripiano artificiale ottenuto con un massiccio sbancamento. Pavimentato ai tempi di Augusto in lastre di arenaria da Lucio Licinio Prisco, uno dei massimi magistrati locali, è circondato su tre lati dai resti di un portico su cui si aprivano botteghe e ambienti a destinazione pubblica. Un imponente ingresso a duplice prospetto tetrastilo, inserito nel colonnato del foro, ne consentiva l’accesso dalla terrazza più bassa.
A sud il complesso era chiuso dalla basilica, edificio a navata unica, dove addossate alle pareti di fondo si levavano le dodici grandi statue in marmo di Luni raffiguranti i membri della famiglia giulio-claudia, trasferite già nel Settecento nel Ducale Museo di Antichità, oggi Museo Archeologico Nazionale di Parma.
A monte, i resti dei quartieri di abitazione meridionale e di un edificio termale sono sovrastati dalla terrazza su cui si erge -fin dal medioevo- la pieve dedicata a S. Antonino.
Patrimonio culturale della regione fin dal 1760 (quando il Duca di Parma don Filippo di Borbone ne avviò l’esplorazione a seguito del ritrovamento casuale, nel 1747, dell’iscrizione bronzea della Tabula Alimentaria traianea) e da allora oggetto di scavi e ricerche, Veleia è oggi uno dei centri archeologici più importanti dell’Italia settentrionale