Scuola per il Restauro del Mosaico, Soprintendenza Archeologica dell’Emilia-Romagna e Comune di Rimini
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Ufficio stampa SBAER
24 giugno 2009

A lezione dal “Chirurgo”: riapre a luglio il cantiere scuola nell’area archeologica di Piazza Ferrari

Seconda campagna di studio e pronto intervento sui mosaici della domus e dell’edificio tardo romano

Gli allievi della Scuola per il Restauro del Mosaico di Ravenna durante il corso del 2008Riapre il primo luglio il cantiere scuola sui mosaici pavimentali dell’area archeologica di Piazza Ferrari a Rimini. Per il secondo anno consecutivo, gli allievi della Scuola per il Restauro del Mosaico di Ravenna avranno modo di far pratica sui prestigiosi pavimenti musivi del complesso archeologico, sia eseguendo interventi mirati di consolidamento e restauro, che affrontando i problemi legati alla presenza di piante infestanti.
L’operazione è possibile grazie all’accordo tra Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Ravenna, che gestisce la Scuola per il Restauro del Mosaico (Istituto di Alta Formazione, sezione distaccata dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze), Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e Comune di Rimini.
L’anno scorso la Scuola per il Restauro del Mosaico aveva svolto una campagna di studio e pronto intervento sui pavimenti musivi dell’area archeologica per analizzare il loro stato di conservazione. Tanto i mosaici della Domus del Chirurgo (seconda metà del II secolo) quanto quelli dell’edificio tardo antico (V-VI secolo) sono stati oggetto di una serie di studi ed interventi che hanno spaziato dai rilievi metrici ed iconografici all’analisi delle antiche tecniche di costruzione, dalle osservazioni macroscopiche dei materiali alle operazioni di pulitura fisica e consolidamento degli elementi mobili.
Nel luglio prossimo, fino alla fine del mese, prenderà il via una nuova campagna. Sotto la guida dei docenti responsabili di cantiere, gli allievi del IV anno di corso eseguiranno interventi di consolidamento sul mosaico, per metterne in sicurezza alcune porzioni decoese a rischio di crollo, e affronteranno il problema della crescita di alghe e piante infestanti presente in diverse zone dell’area archeologica mediante l’applicazione di opportuni prodotti adatti a contrastare e a rallentare l’inevitabile fenomeno.
Alla luce dei risultati conseguiti, attraverso la collaborazione tra le amministrazioni responsabili del progetto scientifico si auspica di poter predisporre una programmazione dei lavori duratura nel tempo evitando così di dover intervenire solo nell’ottica dell’emergenza e con interventi sporadici.

Referenti per la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna il Soprintendente Luigi Malnati, l’archeologa Maria Grazia Maioli e i restauratori Mauro Ricci e Monica Zanardi; per la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Ravenna, il Soprintendente Giorgio Cozzolino, la Direttrice Cetty Muscolino e i restauratori della Scuola per il restauro del mosaico, Claudia Tedeschi e Ermanno Carbonara, e gli allievi del IV Corso della SRM; per il Comune di Rimini, Direzione dei Musei Comunali, dott. arch. Pierluigi Foschi e dott. Maurizio Biordi