Eccezionale ritrovamento nel Parmense:
l’immagine della dea madre da una sepoltura neolitica
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Direzione del Museo Archeologico Nazionale di Parma
Parma, 18/04/2006
Nel marzo scorso, in un cantiere edile a Vicofertile (Parma), sono state trovate sei sepolture neolitiche databili alla metà del V millennio a.C. Una di queste conteneva una statuina femminile in ceramica, lunga quasi 20 cm, che raffigura la dea madre ovvero la dea della fertilità che incarna la religiosità delle più antiche comunità agricole. Statuette, generalmente frammentarie, che riproducono la dea madre sono state ritrovate in diversi insediamenti neolitici. E’ però la prima volta, in Italia settentrionale, che una statuina di questo tipo -tra l’altro intera- viene rinvenuta all’interno di una sepoltura, offrendo una clamorosa conferma alla connotazione della grande dea quale signora della vita, della morte e della rinascita, coerentemente con la sua identificazione con la “madre terra”, dal grembo della quale la natura rinasce ogni anno. Per presentare l'eccezionale ritrovamento è indetta per

venerdì 21 aprile alle ore 12 una conferenza stampa presso la sala conferenze del Museo Archeologico Nazionale Palazzo della Pilotta a Parma

Interverranno:
Luigi Malnati, Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna
Maria Bernabò Brea, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Parma
Loretana Salvadei, Sezione di Antropologia del Museo Preistorico Etnografico Luigi Pigorini di Roma

Le caratteristiche della deposizione di Vicofertile, inoltre, suggeriscono una lettura nuova delle nostre comunità neolitiche anche dal punto di vista sociale: la statuina era infatti posta nella tomba di una donna di età matura, affiancata dalle sepolture di un bambino e di tre giovani uomini. Il ritrovamento si inquadra nell’importante studio sulle necropoli neolitiche emiliane che è stato avviato, in collaborazione tra archeologi e antropologi, raccogliendo il frutto dei molti dati messi in luce negli ultimi 20 anni in Emilia, grazie all’attenta politica di indagini preventive condotta dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna. Merita infine di segnalare che l’eccezionale rinvenimento è stato reso possibile grazie alla disponibilità del proprietario del cantiere, sig. Bruno Cavalieri. Si coglie l’occasione per anticipare che mercoledì 26 aprile 2006, alle ore 15.30, Maria Bernabò Brea e Loretana Salvadei terranno una conferenza di approfondimento sul ritrovamento della statuetta e sullo studio delle necropoli neolitiche emiliane presso l’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, via S.Egidio 21 a Firenze