A teatro nella necropoli etrusca di Marzabotto con "Gli uccelli" di Aristofane
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Ufficio stampa SBAER
11 giugno 2009

A teatro nella necropoli etrusca di Marzabotto
da venerdì 26 a domenica 28 giugno 2009, ore 21.15
“Gli uccelli” di Aristofane
con "Teatro Perché" Compagnia d'Arte Bologna
per la regia di Gabriele Marchesini
Necropoli orientale dell’antica città etrusca, via Porrettana Sud n. 13 a Marzabotto (BO)
ingresso € 7,00 - info 051.6780511

Locandina realizzata da Vanna Politi (computer grafica SBAER)Tre serate di teatro nella suggestiva cornice della necropoli orientale della città etrusca di Marzabotto.
È una commedia dissacrante e molto amara quella che va in scena da venerdì 26 a domenica 28 giugno 2009, alle ore 21.15: ”Gli uccelli” di Aristofane con Teatro Perché Compagnia d'Arte Bologna per la regia di Gabriele Marchesini (ingresso 7 euro, info 051. 6780511).
La trama ruota attorno a una domanda semplice e grandiosa: l’uomo è in grado di vivere in una società libera e felice, dove l’esistenza possa dipanarsi nel migliore dei modi, in armonia con il mondo della natura? La risposta de “Gli uccelli” non dà scampo: anche se vuole sottrarsi a una scomoda realtà quotidiana, anche se sogna un mondo nuovo, utopico e perfetto, l’uomo finisce sempre per ricreare se stesso, i torti, le ingiustizie, la sete di dominio assoluto. Sicché anche il regno di Utopia si trasforma a poco a poco nel mondo da cui voleva fuggire, con tutte le sue figure, strutture e brutture.
Attraverso una comicità lirica e surreale, avvertiamo il lamento di Aristofane. Incapace di godere dei piaceri del corpo e della natura, inadatto a convivere con armonia e bellezza, l’uomo riesce solo a corrompere anche il paradiso, un tempo felice e pacifico, degli uccelli. Eppure il cerchio non si chiude mai del tutto. Per quanto sconfitti, agli uccelli restano sempre le ali, il volo: l'emblema della libertà assoluta.
Le tre serate di teatro si svolgono in concomitanza con il festival dell’Occidente “Kainua” che si tiene nel parco vicino alla stazione di Marzabotto. In caso di pioggia lo spettacolo è sospeso

Lo spettacolo di Marzabotto rientra nel “Progetto Dioniso” che coinvolge Provincia di Bologna, Comune di Marzabotto, Museo Nazionale Etrusco “Pompeo Aria” di Marzabotto, Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Bologna, Centro Teatrale Universitario dell’Università di Ferrara e “Teatro Perché” Compagnia d’Arte Bologna, con la direzione artistica di Gabriele Marchesini e la consulenza scientifica di Angela Maria Andrisano.

LA TRAMA (414 a.C.) - Pisetero (Πεισυεταιοος) ed Evelpide (Εύελπίδης) sono due Ateniesi qualunque stanchi di vivere in una città che con i suoi demagoghi, processi, delatori e le continue convulsioni politiche è diventata insopportabilmente opprimente.
Seguendo il consiglio di due uccelli decidono di insediarsi nel loro mondo, l’unico alieno da noie e dispiaceri. Ma anche questo “regno perfetto” inizia presto a stare stretto ai due protagonisti: perché accontentarsi di pace e di riposo, quando si può dominare il mondo intero?
Pisetero non ama che il potere e in breve tempo ristabilisce il regno della legge, trasformando la città nuova degli uccelli, Nubicuculia, in un doppio del mondo reale, dove i volatili dissidenti, secondo le ferree regole di una dittatura, diventano un arrosto succulento.
La commedia si chiude con le allegre nozze tra Pisetero e Basilia (Βασίλεια), la donna depositaria dei fulmini, simbolo del potere assoluto. L’ultima scena è la parata trionfale dei due protagonisti, ora assisi sul trono della nuova città.

Il Museo Nazionale Etrusco “Pompeo Aria” di Marzabotto illustra la storia del sito archeologico che si estende nell’ampio parco circostante. La consistenza dei resti dell’antica città, che occupò il Pian di Misano e la sovrastante altura di Misanello dalla fine del VI alla metà del IV sec.a.C., fanno di Marzabotto un caso unico nel panorama dei centri abitati etruschi. L’abbandono garantì la conservazione dell’impianto urbano nel suo disegno originale così che ancora oggi possiamo percorrere le antiche strade lungo le quali si snodano abitazioni, aree artigianali ed edifici sacri.