Le interviste impossibili. Incontro con l'ammiraglio etrusco Vel Kaikna
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Ufficio stampa SAR-ERO
23 aprile 2015

Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna e Gruppo Archeologico Bolognese

Domenica 26 aprile 2015, dalle ore 16

locandina del 26 aprile 2015LE INTERVISTE IMPOSSIBILI
Incontro con l’Ammiraglio Etrusco Vel Kaikna

Testi di Giuseppe Mantovani
Intervistatore: Davide Giovannini
Vel Kaikna: Marco Mengoli

Museo Nazionale Etrusco e area archeologica della città etrusca di Kainua
Via Porrettana Sud 13
Marzabotto (BO)
info 051 932353
sar-ero.museonazionaletrusco@beniculturali.it

Lo spettacolo è preceduto alle ore 16 da una visita guidata a scavi e museo incentrata sui temi dei commerci via mare condotta dall’archeologo Tiziano Trocchi

Visita guidata e spettacolo sono gratuiti
Ingresso al museo e area archeologica € 3,00
Sono presenti i rievocatori di Methlum Kainual

Membro di un'importante famiglia felsinea, Vel Kaikna era un navarca o un ammiraglio: ce lo dice la sua stele funeraria, rinvenuta a Bologna ed esposta al Museo Civico Archeologico, su cui si staglia una nave da guerra etrusca armata di tutto punto. Non è curioso che un abitante di Felsina, città priva di mare, abbia scelto di farsi rappresentare in questo modo?
A questa domanda cerca di rispondere l’intervista impossibile all'Ammiraglio Etrusco Vel Kaikna in programma domenica 26 aprile 2015, alle ore 17, al Museo Nazionale Etrusco “Pompeo Aria” di Marzabotto (BO).
Grazie alla collaborazione con il Gruppo Archeologico Bolognese, di cui fanno parte sia gli interpreti che l’autore, viene raccontata la storia del navarca felsineo Vel Kaikna che la raffigurazione funebre collega a Spina e al suo porto. La rappresentazione è preceduta alle ore 16 da una visita condotta dall’archeologo Tiziano Trocchi incentrata sul tema dei commerci via mare.

La stele in arenaria di Vel Kaikna è eccezionale sia per le dimensioni (è alta m. 2,42) che per la raffigurazione che presenta sul lato principale. Vi è scolpita l'immagine di una grande nave etrusca da guerra che naviga in mare. A poppa il timoniere regge il timone, seguono due guerrieri con corazza ed una figura con mantello; dalla chiglia della nave sbucano sette remi, anche se sono solo tre i rematori di cui si vedono le teste.
Probabilmente la scena si riferisce all'attività esercitata dal defunto, di cui si conosce il nome grazie all'iscrizione incisa sull'altro lato della stele: “[io sono] la tomba di Vel Kaikna”.
E' stato ipotizzato che questo personaggio bolognese rivestisse la carica di comandante di una flotta etrusca sull'Adriatico, preposta alla difesa delle rotte commerciali da e per la Grecia che facevano capo al porto di Spina.
L'altro lato della stele è diviso in quattro fasce da listelli, che comprendono, in alto, il viaggio su carro del defunto nell'aldilà, e più sotto scene di solenni giochi sportivi celebrati in onore del defunto stesso, alla presenza di personaggi pubblici eminenti.
La stele in arenaria di Vel Kaikna, datata attorno al 450-420 a.C., è stata rinvenuta nella Necropoli dei Giardini Margherita ed è esposta nella sala etrusca del Museo Civico Archeologico di Bologna.

Museo Nazionale Etrusco “Pompeo Aria” e antica città di Kainua, Via Porrettana Sud n. 13 a Marzabotto (BO)
il museo è aperto dalle 9 alle 18.30, gli scavi archeologici dell'antica Kainua dalle 8 alle 19
Ingresso € 3,00 - gratuito per gli under 18 e la prima domenica di ogni mese
info 051.932353
sar-ero.museonazionaletrusco@beniculturali.it


Marzabotto (Kainua) è l’unico esempio al mondo di città etrusca regolare e pianificata giunta a noi ancora perfettamente leggibile in tutti i suoi settori.
A Marzabotto gli Etruschi avevano non solo progettato la città secondo un modello assunto direttamente dal mondo greco (seppur "mediato" dall'etrusca disciplina), ma i legami culturali e commerciali con l’Ellade erano quotidianamente alimentati tramite il fiume Reno (che all'epoca sfociava nel ramo spinete del Po), il porto di Spina e l’Adriatico.
Di questa grecizzazione sono segno evidente non solo la ceramica attica, la cui presenza nei corredi tombali connota la completa acquisizione dell'ideologia del vino e del banchetto nell'Aldilà, ma anche reperti splendidi come la testa di kouros in marmo greco o la grande kore in bronzo che propongono la possibilità di una produzione anche locale atteggiata fedelmente al mondo greco ma tradotta in stilemi specificamente etruschi.
Risale ai primi anni del Duemila la scoperta del grande tempio urbano dedicato a Tinia (sommo dio degli Etruschi corrispondente allo Zeus dei Greci) che ha cambiato il volto della città.