Precisazione sui reperti di Spina esposti al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
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Ufficio stampa SBAER
28 giugno 2007

Precisazione del Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, dott. Luigi Malnati, in merito a quanto recentemente pubblicato sulla stampa ferrarese

con preghiera di pubblicazione

A seguito di quanto comparso sulla stampa ferrarese negli ultimi giorni, dopo l’apertura delle nuove sale del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, e anche ieri, in occasione della presentazione dei restauri della cosiddetta “Sala del Tesoro”, la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna tiene a precisare:
1 – che i rapporti di collaborazione con i Comuni di Comacchio e Ostellato sono costanti e proficui, tanto che gli scavi attualmente in corso nella Comacchio medioevale sono co-diretti dal Soprintendente Luigi Malnati e dal prof. Sauro Gelichi dell’Università di Venezia, e quelli in corso nell’abitato di Spina, in comune di Ostellato, sono finanziati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e diretti da questa Soprintendenza in base ad una convenzione con Comacchio e Ostellato
2 – che la Soprintendenza per i Beni Archeologici si è sempre detta favorevole (anche se il parere definitivo spetta al Ministero) alla collocazione a Comacchio di reperti delle necropoli provenienti da Spina. Come molti sanno, le tombe etrusche scavate a Spina sono circa 4mila e non sono certo tutte esposte a Ferrara
3 – la Soprintendenza ha sempre ritenuto che il Museo di Comacchio debba essere dedicato agli scavi archeologici di Spina e anche di Comacchio, ovviamente con un taglio espositivo diverso da quello di Ferrara
4 – i tre Musei Archeologici, di Ferrara, Comacchio e Ostellato devono essere messi in rete con esposizioni complementari e non ripetitive per un’offerta al pubblico degli studiosi e, in generale, dei cittadini ampia e completa
5 – non dispiace ricordare che il Museo Nazionale Archeologico di Ferrara, fortemente voluto da una figura controversa ma storicamente di primo piano come Italo Balbo nel quadro di una precisa proposta ideologica e culturale, è ormai storicizzato proprio nella sua vocazione di museo degli scavi di Spina e che di questo, ovviamente, si deve tenere conto

IL SOPRINTENDENTE ARCHEOLOGO
(dott. Luigi MALNATI)