Progetto “Scoprire Claterna. Archeologia di una città sepolta” 2012
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Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, Civitas Claterna, Comune di Ozzano dell’Emilia Istituzione Anna Frank
26 luglio 2012

Progetto “Scoprire Claterna. Archeologia di una città sepolta” 2012

Ripresi gli scavi archeologici nell’antica città di Claterna: una tappa importante verso la realizzazione del futuro Parco Archeologico

Interessanti novità emerse dagli scavi

Ozzano dell'Emilia: citta romana di Claterna. Campagna di scavo 2011Nel corso di una visita guidata rivolta alla stampa sono state presentate le interessanti novità emerse dagli scavi archeologici nell’antica città di Claterna che sono ripresi all’inizio di luglio 2012.

Le ricerche a Claterna si inseriscono nell’ambito del progetto triennale “Un'antica residenza romana nel corso del tempo: scavi archeologici di valorizzazione del settore 11”, diretto dalla Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna (dott.ssa Paola Desantis) e coordinato dall'Associazione “Civitas Claterna”. Questa del 2012 è la seconda campagna di scavo, dopo quella iniziale dello scorso anno.

Il progetto riprende le indagini in un settore dell’antica città già scavato nell’inverno 2005-2006, con l’obiettivo di creare una seconda area di musealizzazione a nord della via Emilia che, insieme a quella della “domus dei mosaici” inaugurata a sud nel 2010, diventerà una tappa fondamentale verso la realizzazione del futuro Parco Archeologico.

L'apporto di finanziatori privati è determinante: il progetto è finanziato quasi interamente da CRIF S.p.A. di Bologna ed è supportato da IMA S.p.A. e da CUTICONSAI.

Lo scavo è condotto da archeologi professionisti (Maurizio Molinari e Alessandra Tedeschi), coordinati dal dott. Claudio Negrelli, Responsabile Scientifico dell’Associazione “Civitas Claterna” e coadiuvati dai gruppi di volontariato che aderiscono all’Associazione; nell’ambito del progetto è stato consolidato il rapporto con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, Dipartimento di Scienze dell’Antichità, per offrire agli studenti di questa, ma anche di altre Università, un percorso di formazione tecnico-pratico che contribuirà in maniera concreta alla preparazione professionale di molti futuri archeologi. L’ospitalità dei partecipanti è garantita dalla presenza della foresteria esistente presso il centro visite di Villa Torre del Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi della Badessa.

Anche la campagna 2012, della durata di un mese, prevede due turni di attività nei quali sono stati suddivisi gli studenti; all’interno di ogni turno, ogni studente potrà prendere contatto diretto con la prassi operativa del cantiere archeologico, cimentandosi nelle diverse pratiche previste: lo scavo, la documentazione, il recupero e la catalogazione dei reperti.

Le indagini riguardano l’area di scavo a nord della via Emilia che ha dato avvio al progetto Claterna nell’inverno 2005-2006 e che ora diventerà una tappa fondamentale verso la realizzazione del futuro Parco Archeologico; il progetto triennale, infatti, prevede non solo lo scavo, ma anche la musealizzazione del settore con proposte ricostruttive.

In quest’area è visibile l’ampia porzione di un edificio i cui momenti di vita più recenti risalgono al periodo tardoantico (V - VI secolo d.C.), ma che affonda le sue radici storiche fra i resti di una domus fondata in età repubblicana e abitata fino all’età imperiale.

Nella campagna 2011 la ricerca si è concentrata su di un edificio che occupò questa fascia della città affacciata sulla via Emilia. In uso tra V e VI secolo d.C. doveva essere costituito da una serrata serie di piccole unità abitative in legno e terra, che in parte riutilizzavano le murature della domus precedente; il suo abbandono probabilmente seguì modalità diversificate. I resti dei crolli e le strutture recuperate nel 2011 (muri in laterizi di reimpiego e alzati in argilla cruda) costituiscono dati fondamentali per la ricostruzione di parte dell’alzato dell’edificio, che rappresenta il momento finale del progetto, prevista per il prossimo anno.

Se nella campagna 2011 la ricerca aveva individuato le ultime fasi di vita del centro, cercando di rispondere ad una serie di importanti quesiti sulla fine dell’urbanesimo antico (Claterna era ancora una città? Se lo era, com’era strutturata e amministrata? Se non lo era, quale tipo di realtà insediativa prese il suo posto nella transizione verso il Medioevo?), durante la campagna 2012 la nostra attenzione si è rivolta ai periodi precedenti.

Infatti, prima delle case tardoantiche, era qui ubicata una residenza, una domus, che sembra articolarsi attorno ad uno spazio porticato. Un settore scavato in profondità ne sta mostrando la complessa sequenza abitativa, con una serie di trasformazioni che si attuarono per progressivi allargamenti.

Le novità più importanti, emerse grazie agli scavi recenti, riguardano comunque la fase più antica della domus, quella forse risalente alla fine dell’età repubblicana, ovvero al I secolo a.C. Entro un ambiente rettangolare di m 3,85 x 3,40 si sviluppa una pavimentazione in ‘cocciopesto’ (in termine tecnico: battuto cementizio a base fittile) decorato da tessere musive bianche e nere, che compongono un motivo decorativo di tipo geometrico. Già individuato per una piccolissima porzione durante le precedenti campagne di scavo, il pavimento appare ora per la prima volta completamente scoperto: fortunatamente si trova in uno stato di conservazione abbastanza buono e perfettamente leggibile nel disegno. Le file di tessere bianche e nere compongono un fine reticolo di quadrati, al centro dei quali sono collocati motivi a rosetta oppure singole tessere. Al centro dell’ambiente compare un campo tondo (una sorta di ‘emblema’) decorato con un motivo interno a rombi, mentre all’esterno il cerchio viene valorizzato dall’inserzione di alcune crustae (lastrine marmoree) di forma triangolare. La tecnica costruttiva è quella ricorrente per questo tipo di pavimentazione: al di sopra di un vespaio isolante in ciottoli era steso uno spesso strato di cocciopesto ottenuto da un impasto di calce e frantumi di laterizi, da cui deriva la tipica colorazione rossastro-rosata. Nel cocciopesto ancora fresco venivano inserite le singole tessere musive, che solitamente componevano motivi geometrici a ‘tappeto’.

Il pavimento appena scoperto nel settore 11 sembra collegarsi assai strettamente ad alcuni simili ritrovati nella ‘domus dei mosaici’ (settore 12 a sud della via Emilia), in particolare ad un esempio già individuato durante gli scavi Mansuelli - Bollini tra gli anni Cinquanta e i Sessanta del secolo scorso, poi ricoperto.

La campagna 2012 è stata dunque particolarmente fortunata, avendo restituito dati di primaria importanza per la proposta di musealizzazione ricostruttiva prevista per il 2013.

Per informazioni scientifiche:
Paola Desantis - Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna
tel. 051.223773 e-mail: paola.desantis@beniculturali.it
Claudio Negrelli - Associazione “Civitas Claterna”
e-mail: claudionegrelli@alice.it 

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Progetto Claterna: novità e progetti per la valorizzazione dell’antica città romana

Abbiamo il piacere di invitarLa
giovedì 26 luglio 2012 alle ore 11.30
alla visita guidata rivolta alla stampa
presso l’area archeologica della città romana di Claterna
Stradello Maggio - località Maggio di Ozzano dell’Emilia

Interverranno:
Filippo Maria Gambari, Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna
Loretta Masotti, Sindaco del Comune di Ozzano dell’Emilia - Bologna
Daniele Vacchi, Presidente dell’Associazione “Civitas Claterna”

La recente ripresa degli scavi sta consentendo di ampliare le conoscenze storiche sulla città romana di Claterna, portando alla luce interessanti novità che saranno presentate per la prima volta alla stampa nel corso della visita guidata del 26 luglio.
La visita sarà condotta da Paola Desantis, Archeologa della Soprintendenza e Direttore dell’area archeologica di Claterna, Claudio Negrelli, Responsabile Scientifico dell’Associazione “Civitas Claterna”, e Antonella Pomicetti, Restauratrice della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e Responsabile del restauro dei rinvenimenti nella città. All’incontro sarà presente anche Leonardo Borgioli della società C.T.S. di Altavilla Vicentina, che collabora alla sperimentazione di nuove tecnologie per il restauro dei resti monumentali di Claterna.

Grazie al contributo di CRIF, quest’anno si affronta la seconda campagna di scavo prevista dal progetto triennale “Un'antica residenza romana nel corso del tempo: scavi archeologici di valorizzazione del settore 11”, realizzato dall'Associazione “Civitas Claterna” sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna. Il progetto riprende le indagini in un settore dell’antica città già scavato nell’inverno 2005-2006, con l’obiettivo di creare una seconda area di musealizzazione a nord della via Emilia che, insieme a quella della “domus dei mosaici” inaugurata a sud nel 2010, diventerà una tappa fondamentale verso la realizzazione del futuro Parco Archeologico.

Nell’ambito del progetto è stato consolidato il rapporto con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, Dipartimento di Scienze dell’Antichità, per offrire agli studenti di questa ma anche di altre Università un percorso di formazione tecnico-pratico che contribuirà in maniera concreta alla preparazione professionale di molti futuri archeologi.

La Sua presenza alla conferenza stampa sarà molto gradita.

R.S.V.P.
Ufficio Stampa Associazione“Civitas Claterna”
tel. 051 783283 - 347 0764969 - www.civitasclaterna.org

Ufficio Stampa Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna
tel. O51 223773 - 220675 - 224402 - www.archeobologna.beniculturali.it