Claterna: visita guidata all'area di scavo riservata alla stampa
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Ufficio stampa Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio BO-MO-RE-FE
12 ottobre 2018

Novità e conferme dall’ultima campagna di scavo a Claterna
Prende forma l’antica città romana: individuati nuovi ambienti ed edifici e quasi certamente anche l’impianto termale

Per presentare scoperte e progetti invitiamo i rappresentanti della stampa
Venerdì 26 ottobre 2018 alle ore 11
alla visita guidata ai nuovi scavi e al sito della città romana di Claterna

ipotesi ricostruttiva del teatro di Claterna
Un’ipotesi di ricostruzione 3D del teatro dell'antica Claterna sovrapposta alla foto aerea del sito

Area archeologica di Claterna
Stradello Maggio (angolo Via Emilia)
Località Maggio di Ozzano dell’Emilia

Nel luglio 2018 sono ripresi gli scavi archeologici nell’area di Claterna, la città romana che giace sotto i campi del territorio di Ozzano dell’Emilia
Grazie al finanziamento di CRIF SpA e al contributo di Gruppo IMA SpA e RENNER Italia SpA, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Bologna e l’Associazione Culturale “Centro Studi Claterna Giorgio Bardella e Aureliano Dondi” hanno avviato un nuovo progetto di esplorazione e valorizzazione di Claterna a cui hanno partecipato anche l’Università di Siena (che ha effettuato ricerche geomagnetiche che hanno dato risultati sorprendenti) e gli studenti delle scuole superiori che hanno aderito al progetto di ‘alternanza scuola lavoro’, grazie all’apporto dei dieci Rotary Club di Bologna.
Gli scavi nella ‘domus del Fabbro’ e nel teatro hanno individuato nuovi ambienti che aiutano a definire meglio forma e dimensione dei due edifici mentre la realizzazione della pista ciclabile lungo la via Emilia ha portato in luce un grande mosaico forse pertinente all’impianto termale

Per presentare queste straordinarie novità e rinvenimenti abbiamo il piacere di invitare i rappresentanti della stampa alla visita guidata ai recenti scavi nel sito della città romana di Claterna, Stradello Maggio, Località Maggio di Ozzano dell’Emilia (BO), che si terrà venerdì 26 ottobre 2018 alle ore 11

Intervengono
Cristina Ambrosini, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le provincie di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
Saura Sermenghi, Presidente dell'Associazione Culturale “Centro Studi Claterna Giorgio Bardella e Aureliano Dondi”
Luca Lelli, Sindaco del Comune di Ozzano dell’Emilia
Fausto Tinti, Sindaco del Comune di Castel San Pietro Terme
Maurizio Liuti, Direttore Comunicazione CRIF, Azienda Sostenitrice
Daniele Vacchi, Direttore Corporate Communications Gruppo IMA, Azienda Sponsor
Marco Mobili, Responsabile R&D RENNER Italia, Azienda Sponsor
Alessandro Golova Nevsky, delegato dei Rotary Club Bologna, per il Coordinamento del progetto di alternanza scuola-lavoro
Claudio Negrelli, Responsabile scientifico dell'Associazione Culturale “Centro Studi Claterna Giorgio Bardella e Aureliano Dondi”

Segue visita guidata agli scavi condotta da Claudio Negrelli, Renata Curina e Maurizio Molinari

RSVP sar-ero.stampa@beniculturali.it
Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le provincie di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, Ufficio stampa Carla Conti (OdG 83183) tel. 051 223773 (interno 0 123)

la cartella stampa sarà disponibile online dalle ore 12 del 26 ottobre 2018


Claterna
Claterna
è la città romana che giace ‘sepolta’ a pochi centimetri di profondità lungo la Via Emilia, nel territorio di Ozzano dell’Emilia, tra Bologna e Imola. La città nasce nel II secolo a.C. con una duplice funzione: da un lato come importante snodo viario all’incrocio fra via Emilia, torrente Quaderna e una via transappenninica (forse la Flaminia minor), dall’altra come centro di mercato e servizi.
Nel I secolo a.C. Claterna, come tante altre città italiche, diventa un municipium con competenza sul vasto territorio compreso fra i torrenti Idice e Sillaro. Dopo il periodo di massimo splendore collocabile nella prima età imperiale, la città sopravvive fino alla tarda antichità (V-VI secolo d.C.), seppure notevolmente ridimensionata, per poi venire totalmente abbandonata fino al completo oblio.
Fin dall’Ottocento, l’antica città romana di Claterna ha rappresentato un campo d’indagine privilegiato per l’archeologia emiliano-romagnola. L’unicità di Claterna è dovuta al fatto di non aver avuto una continuità storica analoga a quella degli altri centri sorti lungo la via Emilia (da Rimini a Piacenza) e questa assenza di stratificazione ha offerto la possibilità di indagare la città nella sua estensione e configurazione originale, senza le modifiche intervenute nel tempo.
A partire dagli anni 80, la Soprintendenza ha intrapreso la progressiva acquisizione dell’ampia superficie su cui si estende l’antica città romana e dal 2005 si è dato vita a un grande progetto di studio e valorizzazione con enti locali e associazioni culturali.
L’obiettivo delle ricerche e dei sondaggi sistematici intrapresi nell’ultimo decennio è di chiarire alcuni aspetti topografici (i limiti, l’articolazione interna, gli spazi pubblici e sacri quali foro, basilica, edifici templari e teatro) e cronologici (dalla fondazione e dall’eventuale origine preromana al declino) dell’antica città e di valorizzare alcuni spazi per consentire al pubblico di visitare le evidenze archeologiche più suggestive, come la Casa del fabbro e la Domus dei mosaici.