Imola (BO) - Gli scavi Hera in Via Cavour intercettano un mosaico di età romana (II-III secolo)
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19 settembre 2011

Nel settembre 2011, durante i lavori per la posa in opera dei tubi del teleriscaldamento lungo via Cavour, nel centro urbano di Imola (BO), sono venuti in luce alcuni resti strutturali e pavimentali di un’antica domus.
Le indagini archeologiche, commissionate da Hera e condotte sul campo dall’archeologo Xabier Gonzalez Muro, sono eseguite sotto la direzione scientifica della dott.ssa Monica Miari, Funzionaria Archeologa della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna.
Le strutture sono state rinvenute a ridosso del confine ovest del quadrante nordoccidentale della antica città romana di Forum Cornelii, a una profondità di m. 1,40 dal piano di calpestio.
Si tratta dei resti di un pavimento in opera musiva e di un piano di preparazione in cocciopesto di un altro ambiente, entrambi appartenenti al complesso architettonico cittadino di un’antica domus romana. All'interno della trincea scavata per la posa in opera dei servizi Hera, il lacerto pavimentale in opera musiva (eseguito in tessere bianche e nere) è stato portato alla luce per una larghezza di cm. 60 e una lunghezza di m. 2,80


Veduta zenitale del tratto di pavimento musivo rinvenuto in via Cavour a Imola

Il pavimento presenta una composizione molto elaborata, costituita da una sequenza alterna di trecce frammiste a losanghe e strisce bianche e nere in alternanza ad altre disposte cromaticamente a scacchiera e associate a elementi geometrici parallelepipedi. 
L’opus tesselatum rinvenuto può essere ascrivibile cronologicamente tra la fine del II e gli inizi del III sec. d.C.
Il pavimento risulta obliterato trasversalmente da alcune fondazioni murarie appartenenti ad un edificio presumibilmente tardorinascimentale che durante la sua costruzione ha intaccato i livelli di frequentazione dell’antica domus romana.
Senza dubbio il mosaico si sviluppa ancora (presumibilmente con più ampia spazialità) verso il centro dell’attuale via Cavour.
Il pavimento risulta associato verso est a un'altro ambiente della domus, da cui è diviso da una fondazione in ciottoli e frammenti laterizi riconducibile ad un paramento murario che in origine divideva entrambi gli ambienti.
In origine, l’ambiente ubicato sul lato est di quanto messo in luce era probabilmente pavimentato in opus sectile, come lasciano intuire le impronte regolari lasciate dalle crustae lapidee sul piano di posa e dalle quali, a tratti, è possibile stabilire le forme e dimensioni dei frammenti lapidei che conformavano la geometrica trama decorativa.
In quest'ottica risulta interessante il rinvenimento di alcuni frammenti lapidei lavorati e sagomati a linee regolari in porfido e marmo bianco cipollino sugli strati di copertura immediatamente sovrastanti il piano di preparazione in cocciopesto